La Lancia Thema è stata l'ammiraglia simbolo degli anni ottanta della casa automobilistica Lancia, presentata nel novembre 1984 al Salone dell'automobile di Torino. Si trattava di una berlina dallo stile classico e moderno al tempo stesso, caratterizzato da grande semplicità ed eleganza; la linea, opera dello studio di Giorgetto Giugiaro, era piuttosto tradizionale onde evitare l'insuccesso causato dall'eccessiva originalità della Lancia Gamma.
Prima serie (1984-88)
La carrozzeria era la classica 3 volumi, con le 3 parti equilibratissime fra loro, frontale e coda imponenti ma sportivi, come si addiceva al segmento, ottima abitabilità e qualità delle finiture, un particolare che piacque molto erano i finestrini a filo con la carrozzeria bordati da una cornice cromata. La Thema è il frutto di un progetto chiamato TIPO 4 che prevedeva la realizzazione di 4 vetture di segmento alto basate su un pianale comune; le altre vetture del progetto TIPO 4 sono Fiat Croma, Saab 9000 e in seguito anche Alfa Romeo 164, vetture con le quali la Thema condivideva molta componentistica e parti dei lamierati della scocca come le porte che erano le stesse della Fiat Croma e della Saab 9000.
Nuove tecniche di saldatura e lavorazione delle lamiere permisero di realizzare portiere avvolgenti ed evitare particolari antiestetici come i gocciolatoi, oltre che ottenere grande pulizia stilistica e un cx 0.32 di tutto rispetto. A stonare erano forse solo le ruote da 14 pollici, troppo piccole in rapporto alla carrozzeria. Internamente era realizzata con materiali di alta qualità come il velluto e l'Alcantara ma non solo, perché la Thema fu la prima automobile ad essere arricchita da interni rivestiti della famosa pelle Poltrona Frau. Poteva essere dotata di ogni comfort dell'epoca, compresi i sedili (anteriori e posteriori) regolabili e riscaldabili elettricamente che in futuro avrebbero avuto anche 3 memorie di posizione, telefono veicolare integrato nel poggiabraccio, sospensioni a smorzamento controllato AUTO/SPORT (accessorio di serie solo nella seconda serie sulla 8.32 e sull'allestimento LX) e due tipi di impianti di climatizzazione automatici.
Il primo, l'"automatic heating system", eredità di precedente componentistica (con grafica a diodi elettroluminescenti verdi, non in grado di raffreddare l'aria) e il secondo, quello che equipaggiò quasi tutte le Thema, moltissime Croma, altrettante 164 e 9000, che si distingue fino ai giorni nostri per la grande semplicità d'uso, raffinatezza tecnica ed efficienza termica, l'"Automatic Climate System", realizzato con componenti Veglia-Borletti e Bosch come il quadro di comando con display luminoso per impostare la temperatura e led per indicare lo stato della potenza e distribuzione dei flussi d'aria impostabili anche manualmente.
La Thema ottenne un grande successo in Italia: fu l'icona dell'auto blu e un consolidato status-symbol per un decennio, ambita da rampanti ed affermati, si distinse quale auto di grande comfort unito a inaspettate prestazioni, dotata di motori ad iniezione elettronica, aspirati e sovralimentati tecnologicamente superiori a molta della concorrenza, basti pensare che la Thema turbodiesel era l'auto a gasolio più veloce del mondo quando uscì.
La gamma dei motori della Thema I serie prevedeva un 2.0 i.e. 8v aspirato da 120cv, derivato dalla versione di 1.6 litri portando la corsa a 90mm del bialbero Lampredi (dal nome dell'ex progettista Ferrari che realizzò il primo motore Fiat con distribuzione ad alberi a camme in testa). Pochissimi sanno che, in verità, furono prodotte poche decine di unità dotate del "piccolo" motore di 1.585 cm³ da 105 CV utilizzato anche dalla sorella minore Prisma, destinate interamente ai funzionari Lancia. Lo stesso generoso 2.0 (1995 cm³) in versione sovralimentata con una turbina Garrett T3 ed overboost erogava ben 165 CV, potenza degna di cilindrate (e tasse) ben maggiori, con accelerazioni brucianti (0–100 km/h in 7,2 secondi, 1 km con partenza da fermo in 28,2 secondi, valori eccezionali ancora oggi per un 2.000 cm³) e facendo sfrecciare la "Thema i.e. turbo" a 218 km/h e nei sogni degli automobilisti. Vigeva infatti l'ordinamento fiscale che penalizzava quali beni di lusso le automobili sopra i due litri di cilindrata; è in questo senso inquadrabile lo scarso successo in Italia delle Thema 6 cilindri di 2.8 litri alimentato a Iniezione Elettronica Bosch Le-Jetronic (2.849 cm³) della I serie riconoscibile per la targhetta "V6" (inizialmente "6V") sulla calandra: motore realizzato da Peugeot Renault e Volvo (Motore PRV). È la stessa unità propulsiva che all'epoca equipaggiava la celebre De Lorean DMC-12, Volvo della serie 700 e Renault 25 ed Espace) erogante 150 CV; vantava grande affidabilità a fronte di un rendimento sottotono. Grande successo ebbe il 2.4 turbo ds da 100CV, unità moderna e affidabile, che consentiva una velocità di punta di 185km/h e rendeva la Thema la vettura diesel più veloce del mondo, e la preferita dai grandi divoratori di chilometri.
Nel 1986 Lancia presentò la Thema Station Wagon, giardinetta di lusso disponibile unicamente in versione i.e turbo e turbo ds e realizzata negli stabilimenti della Pininfarina a Grugliasco destinati a piccoli numeri di vendita. Ottenne un buon successo di vendite e critica, divenne fenomeno di costume e consegnò l'immagine del prestigio automobilistico alle Station Wagon, precedentemente relegate ad auto prettamente professionali, grazie anche all'elegante posteriore disegnato da Pininfarina di cui porta firma nel raccordo fra montante posteriore e portellone.
Thema 8.32
Nel maggio 1986 venne presentata la versione 8.32 denominazione che indicava il numero dei cilindri, 8, e delle valvole, 32 del potente motore capace di erogare 215 CV di stretta derivazione Ferrari 308 e Mondial Quattrovalvole che la rese l'auto a trazione anteriore più potente del mondo e per il quale fu subito soprannominata Thema-Ferrari. Il motore dovette subire numerose modifiche per permetterne l'inserimento nel cofano della vettura. La 8.32 aveva interni sfarzosi per l'epoca, rivestiti interamente di radica, pelle Poltrona Frau e/o Alcantara, in modo tale che la mano del cliente non potesse toccar altro che materiali pregiati. Esclusive e distintive pure le dotazioni, dai poggiatesta posteriori a scomparsa automatica - dalla seconda serie (si sollevano se dei sensori posti sotto i sedili posteriori rilevano un peso di almeno 20 kg), alle sospensioni elettroniche con taratura automatica o sportiva selezionabili dal conducente alla plancia (a richiesta su entrambe le serie ma standard sugli ultimi esemplari della seconda serie), classica e sportiva insieme, realizzata con strumenti analogici montati su un pannello di vera radica e bocchette in stile Ferrari, all'alettone posteriore a scomparsa nel baule attivabile tramite la rotazione della leva di comando del tergicristalli.
Ne vennero prodotti fra I e II serie 3.520 esemplari (2370 della prima serie e 1150 della seconda). All'interno di queste 3.520 unità, sono conteggiate 64 unità di una serie speciale numerata (32 per la prima serie ed altrettante per la seconda) di color Rosso Ferrari. Ne fu anche realizzato un unico esemplare in versione Station Wagon destinato all'Avvocato Agnelli, di colore argento Nürburgring e interni in pelle blu (non disponibili sulla berlina). I colori disponibili erano il molto apprezzato rosso winner metallizzato (colore di lancio), nero metallizzato, grigio quartz metallizzato (raro), blu blizzard metallizzato e verde reflex metallizzato (il meno diffuso in assoluto) oltre alla serie speciale rosso Ferrari. Le tonalità degli interni in pelle o in Alcantara erano 2: nero e beige. La carrozzeria aveva un caratteristico filo a doppio colore sulle due fiancate laterali e lungo il bordo del baule. Giallo/rosso in abbinamento al colore rosso winner, Giallo/blu in abbinamento al blu blizzard, Giallo/verde in abbinamento al verde reflex, Giallo/nero in abbinamento al grigio e Giallo/grigio chiaro in abbinamento al nero. La differenza principale tra la prima e la seconda serie a livello estetico esteriore sono i proiettori anteriori, ma numerosi dettagli differenziano le 8.32 prima e seconda serie. La prima serie è priva delle modanature sulle fiancate, riporta il logo 8.32 nel sottoporta, ha il logo frontale 8.32 sovrastato dal tricolore, così come la targhetta posteriore è dotata di tricolore verticale. La prima serie inoltre ha gli "spruzzini" del tergicristallo collocati alla base del parabrezza e non sul cofano come diversamente accade per le seconda serie. Con questo modello Lancia si confronta con l'agguerrita concorrenza straniera, che ha sul mercato vetture come la BMW M5, e le Mercedes-Benz 500E e 190E 2.3 16V.
Seconda serie (1988-92)
La Thema II serie, presentata al salone di Parigi del settembre 1988 e prodotta fino al 1992 fu la serie di maggior successo della berlina torinese. Presentava internamente estesi rivestimenti in lamina di legno vero a poro aperto sui copriporta e sulla plancia, rivisti pulsanti ed interruttori; esternamente i fari anteriori erano divisi orizzontalmente, nella parte inferiore di colore bruno prendevano posto gli indicatori di direzione, gli specchi retrovisori esterni nelle versioni più potenti o come optional erano elettrici e di nuovo disegno con un solo supporto alla base. Debuttarono su questa serie i motori a 16v, il 2.0 i.e. 16v erogava 147 CV,sufficienti a farle raggiungere la velocità di 210 km/h e a farla scattare da 0 a 100 in 9"2; il turbo 16v, di stretta parentela con nientemeno che il glorioso propulsore della Delta Integrale spingeva la Thema, coi suoi 181 CV, a 220 km/h e da 0 a 100 in appena 7 secondi. Il 2.8 V6 venne modificato nel sistema d'alimentazione (ora a iniezione elettronica) e la potenza scese a 147 CV col catalizzatore. La 2.5 "turbo ds" raggiunse i 118 CV con velocità di punta di 195 km/h, stessa velocità del 2.0 i.e. (8v) che rimase a listino in Italia (fino al 1991) depotenziato a 117 CV, continuerà però ad essere disponibile ancora all'estero anche sulla 3ª serie. Anello di congiunzione verso la terza serie è la seconda serie LX che prende dalla terza la mascherina con linee verticali cromate e la scritta "turbo 16V LX" come identificativo dell'allestimento. Si differenzia dalla LX terza serie oltre che per le parti sotto descritte anche per il volante a quattro razze sempre rivestito in pelle.
Terza serie (1992-94)
Al Salone dell'Auto di Parigi del settembre 1992 debuttò la Thema III serie, ultimo restyling per l'ammiraglia Lancia che nonostante gli 8 anni di gloriosa carriera tenne ancora bene il mercato, per lo più quello italiano. Le modifiche non sono solo estetiche ma anche sostanziali. Fuori nuovi scudi paraurti consentono alla vettura di non subire danni in urti fino ad 8 km/h, è eliminata la scalfatura dal cofano posteriore, ora liscio. Tutte le cromature sono brunite e l'auto è dotata di serie in tutta la gamma degli specchi retrovisori ad un solo supporto, del retrovisore interno elettrocromico, delle doppie tendine posteriori, dei cristalli atermici Solextra dello SpeedLimit e sospensioni con ammortizzatori lamellari. Vengono rivisti tutte le connessioni dell'impianto elettrico ora con doppio blocco antisfilamento (secondary lock) ad evitare falsi contatti e noie agli utilizzatori. I motori vengono aggiornati alle normative antinquinamento Europee (91/441 - Euro1). Viene mantenuto a listino (non per il mercato italiano) il 2.0 ie 8v rimane il motore d'accesso alla gamma. Il 2.0 16v raggiunge 152 CV con 18.1kgm di coppia grazie al V.I.S. sistema di condotti d'aspirazione a lunghezza variabile. Il turbo 16v passa a 205 CV e 30.4kgm di coppia con overboost a 2 livelli per un'erogazione più regolare consentendo una velocità massima di 230 km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h in soli 7.2 secondi. Il famoso Alfa Romeo V6 Busso con cilindrata di 3 litri distribuzione a 12 valvole e potenza di 171 CV (25kgm) sostituisce l'assetato 2.8 PRV. Il 2.5 turbodiesel è "ecodiesel" sostanzialmente invariato ai suoi 116 CV ma più ecologico, con catalizzatore ossidante e valvola EGR.
Gli allestimenti si articolano in "base" , LE (line executive) LS (line style) ed LX. Le turbo 16v e 3.0 V6 sono prodotte a partire dall'allestimento LS e sono le uniche a poter disporre dell'allestimento LX che rappresenta con un notevole scarto sul listino (62 contro i 48 milioni di Lire dell'LS su una turbo 16v) il top della produzione del gruppo Fiat configurandosi come l'erede della Thema 8.32 il cui motore non poteva più essere aggiornato alle normative antinquinamento vigenti. La Thema LX comprende finiture analoghe alla 8.32, quindi plancia ed arredi interni interamente rivestiti in pelle e rifiniti in radica di rosa africana, sedili e pannelli sono disponibili in alcantara grigio o pelle Poltrona Frau nera, rossa, grigia, a richiesta insieme a cruise-control e tetto apribile elettrico in cristallo, a completare una dotazione di serie da superammiraglia. Le Thema della III e ultima serie rimasero a listino fino a tutto il 1994 per coprire il segmento in attesa della lunga gestazione della Lancia K e non occorse alcun problema a smaltire le scorte degli ultimi esemplari a K già presente.
Fonte: Wikipedia
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